La Gilda Gallery è una galleria d’arte contemporanea situata nel cuore di Milano, nota per la sua collezione eclettica di opere d’arte provenienti da tutto il mondo. Fondata nel 2005 dal visionario artista Lorenzo Bertolini, la galleria si è rapidamente affermata come uno dei punti di riferimento più prestigiosi del panorama artistico italiano.
Lorenzo Bertolini ha sempre creduto nella necessità di creare ponti tra le diverse espressioni artistiche e culturali, offrendo agli amanti dell’arte un luogo dove potersi immergere nelle emozioni e nei significati che solo l’arte può trasmettere. Ogni opera presentata alla Gilda Gallery racconta una storia diversa, portando con sé le esperienze, le paure e le speranze degli artisti che le hanno create.
Il concetto fondamentale della galleria è quello di promuovere nuovi talenti emergenti accanto ai grandi nomi già consolidati nell’ambito internazionale delle arti visive. Questa fusione di generazioni e stili rende ogni mostra un viaggio ricco di scoperte e sorprese. Non importa se sei appassionato di arte astratta, minimalismo, fotografia o installazioni, qui troverai qualcosa che ti farà riflettere e vibrare insieme alle creazioni esposte.
Ogni anno, oltre venti mostre sono organizzate dalla Gilda Gallery, offrendo ai visitatori la possibilità di assistere al cambiamento continuo delle collezioni, permettendo così di scoprire nuove tendenze ed evoluzioni nel mondo dell’arte contemporanea. Nelle sue sale eleganti e illuminate, l’atmosfera è quella di un dialogo aperto tra gli artisti, il pubblico e chiunque sia interessato ad approfondire il linguaggio creativo attuale.
Se cerchi un posto per godere di momenti indimenticabili, contemporizzando cultura e innovazione, non esitare a visitare la Gilda Gallery. È qui che nasce l’arte di domani, attraverso la fusione di passione, talento e sensibilità verso il mondo circostante.
Esistenzialismo surreale. Un regno personale di esseri, sogni e ricordi.
La galleria non è solo uno spazio—è una raccolta di visioni nate nel silenzio, da qualche parte tra le dimensioni e la memoria. Non sono rappresentazioni del mondo, ma di ciò che insiste per essere visto oltre esso.
Dipingo ciò che mi visita.
Creature, fiori, voci, città dimenticate, amanti lontani, fantasmi che ridono. Arrivano inaspettatamente. Le accolgo con inchiostro, acquerello, acrilico o ritagli di carta. A volte do loro un corpo; altre volte solo un respiro.
Sogni con i piedi. Storie con il pelo. Emozioni con le ali.
Una ragazza con capelli galattici guarda oltre il tempo. Due conigli si confrontano con un sonaglio—non sono nemici, ma possibilità. Un uomo posa i suoi piedi tra frammenti turistici. Il mio gatto mi osserva ricordare.
Le orchidee parlano. I razzi diventano metafore. L’acqua è una ferita.
Il collage digitale interviene nel mondo. Ridisegno la copertina dell’Economist—niente razzi, solo orchidee in calore. Parlo della sete in Cile, del consumo, della bellezza dislocata.
La casa è fatta di tante stanze. La memoria fa rumore. I volti diventano colori.
Alcune opere sono diari personali. Ritratti a pastello di amici, conversazioni ad acquerello con me stessa. Una casa con troppe porte. Un addio dentro un vaso.
Non una galleria. Un taccuino che respira.
Troverai risorse, pensieri disordinati, spunti per cartoline, libri che mi hanno cambiata. L’arte non è solo un risultato—è un modo di vedere. Di restare svegli.